28/10/2012
Quando lei ha detto di sentirsi male lui l'ha accompagnata fino al letto, fatta sdraiare e si è seduto sulla poltrona nell'angolo della stanza. L'ha osservata per quasi un ora, mentre dai mugolii si passava alle grida strozzate, quando il corpo ha iniziato a tremare, quando gli spasmi sono divenuti sempre più sporadici e ora lei è ferma, immobile e lui continua a fissarla.
Inizialmente non aveva capito, l'aveva portata a letto con l'intenzione di farla stare meglio, e poi la realizzazione l'aveva colto e non era riuscito a muovere un muscolo.
O forse non aveva voluto.
Resta seduto, le mani unite, palmo contro palmo, gli indici che premono contro il labbro inferiore e lo sguardo fisso sulla figura della donna nel letto. Torna a respirare solo quando il cervello realizza, sono passate due ore e lei non respira già da mezz'ora buona, e lui è sempre immobile, con le labbra dischiuse, gli occhi larghi e il respiro che giace nel petto incapace di muoversi davvero.
Janet?
Nessuna risposta, lei se ne sta sdraiata, su quel letto, il viso rilassato e un rivolo di bava che le scivola al lato delle labbra, mescolato a sangue. Si è morsa la lingua, forse, se l'è masticata durante i tremori e lui non si è mosso di un centimetro.
Nessuna risposta, lei se ne sta sdraiata, su quel letto, il viso rilassato e un rivolo di bava che le scivola al lato delle labbra, mescolato a sangue. Si è morsa la lingua, forse, se l'è masticata durante i tremori e lui non si è mosso di un centimetro.
Janet?
Ancora niente. Le mani si abbassano, gli occhi sono ancora fissi sulla donna nel letto. Si fa forza per potersi alzare lentamente e avvicinarsi a lei, gli occhi che si allargano e la guardano, in tutta la sua interezza, cercando un movimento che non c'è. Ha gli occhi aperti che non guardano da nessuna parte, spenti, come se la luce al loro interno si fosse esaurita per sempre.
Ancora niente. Le mani si abbassano, gli occhi sono ancora fissi sulla donna nel letto. Si fa forza per potersi alzare lentamente e avvicinarsi a lei, gli occhi che si allargano e la guardano, in tutta la sua interezza, cercando un movimento che non c'è. Ha gli occhi aperti che non guardano da nessuna parte, spenti, come se la luce al loro interno si fosse esaurita per sempre.
Janet?
Non è un richiamo, è un mantra. Posa il ginocchio sul materasso, una mano va a sfiorarle il volto, le chiude gli occhi in un gesto che ha visto solo nei film. Si china in avanti e avvicina il naso al suo, cerca ancora, ma niente. Non si muove. Gli occhi spalancati si inumidiscono, diventano lucidi mentre le lacrime scendono velocemente a bagnare le guance. Stringe i denti e improvvisamente il corpo si contrae, si china sopra la donna e si aggrappa a lei scoppiano a piangere come un bambino, curvo sul suo corpo. Singhiozza forte e rimane sul cadavere per almeno altre due ore, e solo quando la luce del sole inizia a schiarire la stanza dalle grosse finestre, solo allora si stacca da lei e si allontana velocemente.
Voleva solo che smettesse di rinfacciargli cos'è.
Voleva solo che stesse zitta.
Voleva che sparisse per sempre.
A chi si chiede perchè non sono ancora morto..
Rispondo che i mostri non muoiono mai
Rispondo che i mostri non muoiono mai