domenica 7 agosto 2016

Rest in peace

02.11.2012
Janet era..era una mia cara amica, lei era..

La ragazza davanti alla lapide singhiozza più volte, sembra disperata e probabilmente lo è. Davanti a lei una ventina di persone vestite di nero, con gli occhi bassi sulla bara di noce lucida che aspetta solo di essere calata nella fossa.

Era meravigliosa e..sembrava ne fosse uscita, puntava ad una vita migliore e.. scusate, non riesco a continuare..

Qualcuno la abbraccia dicendole che va tutto bene, la coccola e la allontana dalla lapide permettendo al prete di intervenire con una veloce parabola e una preghiera.
Lui fissa la lapide in silenzio, dietro le lenti nere degli occhiali da sole. Qualcuno si avvicina, si affianca a lui, sente la sua presenza e si sforza di non voltarsi ad osservarlo.

Non dovresti essere qui.

Non gli serve guardarlo per sapere che è Lee. Stringe i denti e continua a guardare la lapide bianca, le scritte dorate su di essa, nessuna foto. Non ce ne è stato il tempo.

Io vado dove mi pare, mi sentivo in dovere di..

Di mostrare la tua brutta faccia? Non hai visto suo padre? Sembra che voglia ucciderti con lo sguardo, e non sa nemmeno tutto.

Perché, tu lo sai?

Il tono è acido, ma nasconde una nota di agitazione che non riesce a reprimere e che gli gratta la gola. Lee si volta e si sposta portandosi quasi davanti a lui, cosa che lo costringe ad alzare gli occhi sul suo volto e ciò che vi legge non gli piace nemmeno un po'.

Quello che è importante..ma probabilmente non tutto. Che hai fatto Mal?

Lui non risponde, toglie gli occhiali da sole dal colletto e li rimette sul volto dando la schiena a quello che un tempo chiamava amico. Si allontana mentre l'altro alza il tono.

Che hai fatto? Mal!

Non risponde, raggiunge la macchina nel vialetto e sente nuovamente urlare Lee nel silenzio del cimitero.

Che io sia maledetto per il giorno che vi ho fatto incontrare Malachy O'Rent!

Non si sente altro rumore se non la portiera che si chiude e la sgommata sul ghiaietto.

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