giovedì 23 marzo 2017

Moloch

Chiude gli occhi mentre lentamente nel sangue scivola quel liquido sporco che l'ago ha iniettato nella vena gonfia e violacea. Ha fissato il processo con una attenzione dal sapore medico, distratto da un dolore sordo alla bocca dello stomaco che gli ha portato in mente il momento in cui, da bambino, fissava la porta della sua classe spaventato ed eccitato al tempo stesso per il suo primo giorno di scuola.

La risata che gli colora il volto impallidito viene soffiata da labbra socchiuse mentre piega la testa indietro e cerca il volto del demone contro cui è appoggiato. Sente la testa spostarsi, dondolare ad ogni respiro calmo dell'altro che fuma una sigaretta incurante della cenere che sporca il divano coprendo di grigio le macchie di sangue che lo ricoprono.
Si è seduto per terra tra bende e attrezzi medici, dopo essersi spogliato della maglia piena di ragni e serpenti fatti di aria e dita graffianti. Con la fronte che, inumidita dal sudore ormai perenne, si aggrottava di apprensione e concentrazione mentre preparava le dosi.
Due.
Ma Moloch ha avuto la priorità per la ferita alla spalla.

come stai fratello? Meglio vero? Lei fa sempre stare meglio...

Lei. La sua regina, il faro nella tempesta e l'abbraccio nella gelida notte, lei..

È come riavere le ali e toccare il paradiso...

Mormora fissando il soffitto, colto da uno spasmo di piacere, ed è convinto di aver avuto un orgasmo, ma non ne è propriamente certo. Ride ancora e si sporge verso Il biondo allungando la mano libera per posare due dita sulla benda che gli copre la spalla, spinge leggermente, non abbastanza da fare troppo male.

Ho Sonno. Ci siamo già arrivati?
Non ancora, ma manca poco....una nuova cicatrice per il principe

Bisbiglia, sporgendosi verso di lui, le dita si aggrappano ora al bracciolo del divano su cui è steso, si scioglie su di lui colto da una flemma chimica che gli annebbia la vista, posa la fronte contro quella del compagno di giochi e pazzie, un sospiro contro la sua guancia.

Questa però non è tua..
No..le mie sono molto più belle, più divertenti. Non è divertente se muori. Non morire. L'inferno che è la terra non è divertente senza di te.

L'ultima sentenza prima di rubargli un bacio che di casto non ha nulla. Lo divora facendo scivolare le dita sulla pelle pallida e sudata, cercando punti di piacere, gustando il sapore dell'altro con una voracità mai vista.

Fammi divertire finchè non svengo allora, così forse non me ne vado.

E quando sente le dita di Balthasar intrecciarsi tra i suoi capelli, spingerlo a se, ricercarlo, anche in quel momento.
Nonostante tutto.
Allora si scioglie in quel mare di indecenza e lussuria, donando tutto se stesso nel peccato più dolce che ci sia.