venerdì 12 agosto 2016

Lampadina

05/01/2016

Il suono costante della chiamata, quasi ipnotizzante, gli fa vibrare il petto. Con lo sguardo fisso sulla lampadina della abatjour sul comodino aspetta che il suono venga interrotto da una voce, aspetta talmente a lungo che quando succede davvero resta in silenzio dimenticandosi completamente cosa voleva dire.

Pronto?

La voce femminile insiste, lui resta in silenzio. Aveva tante cose da dire, tante cose a cui aveva pensato, tanti buoni propositi. Va sempre a finire così infondo. Sempre.

Pronto? C'è qualcuno?

Sembra sempre la stessa, quella voce dolce e calda, il tono gentile. Chiude gli occhi e se la immagina accanto a sé, con la mano che gli sfiora la guancia e il sorriso che le colora il volto delicato.

..pronto?

Sospira, sembra trovare il coraggio necessario, poi desiste ancora. Non riesce a capire cosa gli sta succedendo, lui di solito è così bravo con le parole, riesce sempre a trovare il capo di un discorso. Non gli piacciono i silenzi. Nel silenzio si nascondono i mostri.

... Mal?

Chiude gli occhi e china il capo guardando ancora la lampadina, l'indice si alza e ticchetta contro il tessuto della copertura esterna. Qualcuno dietro di lui si muove, sul materasso umido di sudore qualcuno mugola lievemente e preme la schiena fredda contro il suo fondoschiena nudo.

Ommioddio Mal..sei tu davvero? Come..lo sai che non puoi chiamarmi, lo sai. Saró costretta ad avvisare, finirai nei guai.

Chiude gli occhi, china il capo è posa la fronte contro la piccola abatjour. Prende un nuovo respiro e finalmente, tenendo il telefono all'orecchio, apre la bocca.

Mi dispiace. Per...mi dispiace.

Il silenzio che lo inonda dal lato opposto dell'apparecchio lo ferisce più di ogni altra cosa, un dolore cupo che lo colpisce nel profondo.

Non chiamare più.

Il suono ipnotizzante torna, ma veloce, scandito dai battiti del suo cuore. Il cuore che si divide, distruggendosi e lui è convinto di vederla correre via, seguendo il ritmo del cuore spezzato.

Chi era?

La voce impastata di qualcuno lo fa volare di tre quarti, torna poi a osservare la lampadina, l'interesse limitato ad uno sguardo veloce.

Nessuno.

L'odore di sesso e vernice sconvolgono i sensi, ma lui ormai è pregno e disinteressato. La donna dietro di lui appoggia una mano sulla sua spalla, si sporge in avanti e allunga il braccio in direzione della luce, premendo il corpo nudo contro il suo altrettanto nudo.

Allora questa la possiamo spegnere, mh? Ho mal di testa...vieni qui dai Max, fammi compagnia, ci facciamo una bella dose e finiamo in paradiso

Stringe le labbra, la lampadina di spegne e lui finisce al buio, continuando comunque a fissare la lampadina.
Si lascia tirate dalla donna, finisce schiena al materasso e volto rivolto verso di lei che inizia di sua sponte a strusciarsi su di lui, scivolando con lentezza verso il basso.

Mal

Mh?

Mi chiamo Mal.

Nella sua vita riesce solo a vedere lampadine che una dopo l'altra si spengono inesorabilmente.



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