lunedì 15 agosto 2016

Il gettone di rubino.

29/10/2012

Vaffanculo Hersh!
La voce vibra nel petto mentre entra nella grossa sala. L'uomo seduto al tavolo di metallo si volta con lentezza per osservarlo entrare. La maschera che porta sul naso viene tolta e una espressione confusa si disegna sul suo volto. Lui sembra un diavolo, le vene sul collo sono gonfie e pulsanti, il volto arrossato. L'odore di sostanze chimiche gli brucia il naso, ma lui non si ferma, acchiappa la giacca verdognola di Hershel e lo strattona con forza.
Come cazzo ti è venuto in mente brutto figlio di puttana? Eh? Fanculo...
L'uomo, cicciottello di non meno di cinquanta anni, dai capelli un po' radi e il volto sudato va a ridere di gusto, scacciandolo con un colpo secco della mano.
Vaffanculo tu coglione, che vuoi? Non ti è piaciuto il regalo che ti ho fatto?
Era tagliata con lo schifo, è morta cazzo!
E io che c'entro?
L'uomo si stringe nelle spalle, torna a dedicarsi alla droga sul tavolo, mette la maschera e accende la bilancia elettronica.
Ho detto che è morta!
E allora? Non dire che non lo volevi..brutto stronzo che non sei altro..
La risata roca gli brucia il cervello come un ferro rovente. Allunga la mano destra e acchiappa la spalla di Hershel spingendolo indietro, la sinistra si carica e un grosso cazzotto viene diretto al naso del cuoco.
Io. Non. Volevo. Morisse.
Ogni parola è un cazzotto. Smette di colpirlo solo quando si rende conto del sangue sulle nocche e che lui non si è mosso per rispondere, con il fiatone che gli scuote il petto indietreggia e si pulisce le mani su i pantaloni.
Stavo per prenderla anche io..
Ingoia saliva, il fiato corto, le labbra secche e screpolate. L'uomo a terra si muove con un mugolio, tira su il petto e si mette seduto con difficoltà, ma alla fine alza gli occhi e lo guarda.
È... questo il tuo cazzo di problema Melly? Pensavi di morirci anche tu? Sai bene che quella roba ci mette un po' ad ammazzare, avevi tutto il tempo per chiamare una cazzo di ambulanza..e..
Si ferma, alza gli occhi su di lui, la fronte aggrottata e il volto sporco di sangue, gonfio. Lo guarda con una nuova consapevolezza negli occhi, lo sguardo si allarga.
Tu...
Fanculo Hersh, la prossima volta che tagli la roba con quello, avvisami.
Si volta a osservare le buste sul tavolo, ne prende due e le mette in tasca, pulendosi le mani tra loro subito dopo.
Queste le prendo come risarcimento per il tuo casino, dillo al capo nuovo e ti stacco la lingua per farci una nuova spatola per i miei quadri. Questa cosa non è mai successa... E cazzo Hersh, non guardarmi con quella faccia, non ho fatto un cazzo.
Non aspetta nemmeno che lui risponda, si volta per uscire, il peso delle bustine nella tasca della giacca, esce dalla sala e chiude la porta di metallo dietro la schiena, vi si appoggia con un sospiro e si lascia scivolare fino a terra. Le lacrime pizzicano gli occhi, il dolore gli brucia il petto, tira fuori una delle bustine e fa scivolare la polvere sulla mano, guarda la striscia pieno di rimpianti e inspira profondamente chiudendo gli occhi.
Ancora due mesi e sarebbe stato un anno di astinenza.

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