martedì 18 aprile 2017

Falling

Il mondo ha i colori rossi del sangue dietro le palpebre chiuse. Ogni rumore è un fracasso indescrivibile che gli brucia le orecchie costringendolo a chiudersi in se stesso cercando riparo.
Il fianco brucia, il dolore è talmente forte che non lo fa respirare e il letto con le sue lenzuola umide diventa una prigione acquitrinosa da cui non riesce a scappare, i piedi affondati in centimetri di denso fango nero come il foro nel centro del petto.
Flash della nottata con Florence gli passano davanti agli occhi come immagini distorte di un film dell'orrore. Le parole di lei, ciò che a scritto e che ha detto gli hanno fatto più male di qualsiasi cosa. Un rifiuto è per lui la cosa peggiore che possa esistere, lui, che deve -deve- essere sempre al primo posto nelle menti di tutti, indifferentemente, come una malattia da cui non ci si può liberare in nessun modo.
Lei l'ha rifiutato, l'ha ferito e lui l'ha ferita a sua volta.
Le mani fanno male, le nocche rotte e sanguinanti, le dita gonfie e le unghie che hanno ferito i palmi. Solo dopo, solo quando il dolore l'ha risvegliato da quella furia cieca in cui era scivolato senza riuscire ad uscirne, solo in quel momento ha visto la luce, il mondo è ritornato davanti ai suoi occhi, Florence non era più Florence, un ammasso di carne e sangue che si contorceva sotto di lui chiedendogli perdono in gorgoglii che nemmeno ascoltava. Il bambino.
Rotolando su un fianco tra vetri in frantumi il suo unico pensiero era quel bambino, il suo bambino, intrappolato nella carne di una donna che non l'ha mai voluto, che l'avrebbe ucciso, che ci è andata così vicino, e che ora con i suoi gesti l'aveva nuovamente messo in pericolo.
Ora nel letto, sempre sullo stesso fianco, confuso tra i fiumi di una sostanza che non conosce e che lo rende fin troppo calmo, pensa ancora a quel bambino. Ora che senza più voce piange contro un cuscino che ha avuto giorni migliori, pensa a quel neonato che è suo, che gli appartiene come carne e ossa, sangue e pelle. Ama quel bambino ed è per lui la prima volta che si rende conto di amare qualcuno davvero.

È questo che si prova quindi?

Ora che prova amore, ora che prova odio verso Florence, ora che sente quelle sensazioni così vibranti contro la sua pelle, ora e solo ora il pianto si trasforma in una risata acuta, pazza, disperata.

Il bambino è nato.

E in uno schianto cupo che fa tremare la terra nelle sue più profonde membra, un angelo precipita nell'inferno e incredibilmente ne è lieto.

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